Phishing bancario: cosa fare se ti svuotano il conto corrente

Ogni giorno centinaia di utenti italiani scoprono, con sgomento, che il loro conto corrente è stato svuotato. Si tratta di un fenomeno in forte crescita: parliamo di phishing bancario, una frode telematica che prende di mira correntisti comuni, sfruttando messaggi e comunicazioni false che sembrano provenire dalla propria banca. Ma cosa si può fare in questi casi? Esiste una tutela legale per le vittime di phishing? La risposta è sì, e riguarda sia il rimborso delle somme sottratte, sia l’eventuale risarcimento per frodi bancarie.

Il phishing bancario è un reato: ecco come funziona

Con il termine phishing si indica una truffa online in cui la vittima riceve un messaggio (via SMS, e-mail o WhatsApp) che sembra provenire da un’istituzione legittima, come la banca o Poste Italiane. In realtà si tratta di un tentativo fraudolento: cliccando su un link malevolo, si accede a una finta area clienti dove si inseriscono, inconsapevolmente, le credenziali reali.

Una volta ottenuti i codici, i criminali informatici possono agire indisturbati, eseguendo bonifici, ricariche o prelievi. La conseguenza? In pochi minuti ti ritrovi senza un euro sul conto, e spesso la banca si limita a dire: “Hai autorizzato tu l’operazione”. Ma la legge non è dalla parte delle banche.

La legge tutela chi è stato truffato

Chi è vittima di phishing ha pieno diritto al rimborso, a meno che la banca non dimostri che l’utente abbia agito con dolo o colpa grave. È quanto stabilito dall’art. 10 del d.lgs. 11/2010, che recepisce la direttiva europea PSD2. E la giurisprudenza italiana – da Milano a Roma – ha più volte confermato questo principio.

In pratica, se sei stato truffato e non hai agito con negligenza, la banca deve rimborsarti immediatamente. E se rifiuta? Si può agire tramite reclamo, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) o, nei casi più complessi, avviando una causa civile con l’aiuto di un legale specializzato.

Come recuperare i soldi truffati: guida passo-passo

Molti utenti non sanno come recuperare i soldi sottratti o a chi rivolgersi. Proprio per questo motivo lo Studio Legale Parente Bianculli ha pubblicato un approfondimento completo su rimborso e risarcimento in caso di phishing bancario, con una guida chiara, aggiornata e accessibile a tutti.

L’articolo contiene riferimenti normativi e giurisprudenziali, indicazioni su come sporgere denuncia querela, istruzioni per presentare ricorso all’ABF, casi reali in cui la banca è stata condannata al rimborso

Un contenuto indispensabile per chi ha subìto una truffa bancaria e non vuole rassegnarsi alla perdita dei propri risparmi.

Serve un avvocato esperto in truffe online?

Rivolgersi a un avvocato esperto in truffe online e diritto bancario può fare la differenza. In molti casi, l’intervento tempestivo di uno studio legale competente consente di:

  • bloccare i fondi in uscita,
  • presentare il reclamo nei modi e nei tempi corretti,
  • documentare l’assenza di colpa grave,
  • ottenere il rimborso anche in sede giudiziaria.

Lo Studio Legale Parente Bianculli, con sede a Roma in Viale delle Milizie 96, è da anni punto di riferimento per chi ha subìto frodi digitali, raggiri bancari o accessi non autorizzati al proprio home banking.

Vuoi saperne di più?

Se hai ricevuto un messaggio sospetto, se il tuo conto \u00e8 stato svuotato o se la banca si rifiuta di rimborsarti, non aspettare oltre. Visita ora la guida completa pubblicata sul blog dello studio legale:

Le vittime di phishing hanno diritto al rimborso? Ecco cosa dice la legge

Phishing bancario: cosa fare se ti svuotano il conto corrente

Ogni giorno centinaia di utenti italiani scoprono, con sgomento, che il loro conto corrente è stato svuotato. Si tratta di un fenomeno in forte crescita: parliamo di phishing bancario, una frode telematica che prende di mira correntisti comuni, sfruttando messaggi e comunicazioni false che sembrano provenire dalla propria banca. Ma cosa si può fare in questi casi? Esiste una tutela legale per le vittime di phishing? La risposta è sì, e riguarda sia il rimborso delle somme sottratte, sia l’eventuale risarcimento per frodi bancarie.

Il phishing bancario è un reato: ecco come funziona

Con il termine phishing si indica una truffa online in cui la vittima riceve un messaggio (via SMS, e-mail o WhatsApp) che sembra provenire da un’istituzione legittima, come la banca o Poste Italiane. In realtà si tratta di un tentativo fraudolento: cliccando su un link malevolo, si accede a una finta area clienti dove si inseriscono, inconsapevolmente, le credenziali reali.

Una volta ottenuti i codici, i criminali informatici possono agire indisturbati, eseguendo bonifici, ricariche o prelievi. La conseguenza? In pochi minuti ti ritrovi senza un euro sul conto, e spesso la banca si limita a dire: “Hai autorizzato tu l’operazione”. Ma la legge non è dalla parte delle banche.

La legge tutela chi è stato truffato

Chi è vittima di phishing ha pieno diritto al rimborso, a meno che la banca non dimostri che l’utente abbia agito con dolo o colpa grave. È quanto stabilito dall’art. 10 del d.lgs. 11/2010, che recepisce la direttiva europea PSD2. E la giurisprudenza italiana – da Milano a Roma – ha più volte confermato questo principio.

In pratica, se sei stato truffato e non hai agito con negligenza, la banca deve rimborsarti immediatamente. E se rifiuta? Si può agire tramite reclamo, ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) o, nei casi più complessi, avviando una causa civile con l’aiuto di un legale specializzato.

Come recuperare i soldi truffati: guida passo-passo

Molti utenti non sanno come recuperare i soldi sottratti o a chi rivolgersi. Proprio per questo motivo lo Studio Legale Parente Bianculli ha pubblicato un approfondimento completo su rimborso e risarcimento in caso di phishing bancario, con una guida chiara, aggiornata e accessibile a tutti.

L’articolo contiene riferimenti normativi e giurisprudenziali, indicazioni su come sporgere denuncia querela, istruzioni per presentare ricorso all’ABF, casi reali in cui la banca è stata condannata al rimborso

Un contenuto indispensabile per chi ha subìto una truffa bancaria e non vuole rassegnarsi alla perdita dei propri risparmi.

Serve un avvocato esperto in truffe online?

Rivolgersi a un avvocato esperto in truffe online e diritto bancario può fare la differenza. In molti casi, l’intervento tempestivo di uno studio legale competente consente di:

  • bloccare i fondi in uscita,
  • presentare il reclamo nei modi e nei tempi corretti,
  • documentare l’assenza di colpa grave,
  • ottenere il rimborso anche in sede giudiziaria.

Lo Studio Legale Parente Bianculli, con sede a Roma in Viale delle Milizie 96, è da anni punto di riferimento per chi ha subìto frodi digitali, raggiri bancari o accessi non autorizzati al proprio home banking.

Vuoi saperne di più?

Se hai ricevuto un messaggio sospetto, se il tuo conto \u00e8 stato svuotato o se la banca si rifiuta di rimborsarti, non aspettare oltre. Visita ora la guida completa pubblicata sul blog dello studio legale:

Le vittime di phishing hanno diritto al rimborso? Ecco cosa dice la legge